Cresta SW (AD+)

Raggiunto il Rifugio Camillo Scarfiotti percorrendo la strada per il Colle del Sommeiller, ci appare, soprattutto al chiarore del primo mattino o al calar del sole, l’affilata cresta Sud-Ovest del Bric del Mezzodì incastonata tra il Gros Peyron, i Rocher Cornus e l’imponente parete Nord-Ovest della Rognosa d’ Etiache. Lasciata la vettura al parcheggio del rifugio e attraversato il ponte, prendere a destra e risalire, per traccia di sentiero, il canale detritico/roccioso che raggiunge, direttamente, l’inizio dello spigolo del Bric. Aggirando, sulla destra, la base della cresta si raggiunge l’attacco (ore 1.00).  Sconsigliato, in discesa, questo percorso per la difficoltà di ritrovare i passaggi nelle roccette, meglio, rientrati dalla salita a questo punto, scendere proseguendo per il sentiero geologico (segnavia EPT 726). Aggirata la base sulla destra, ci si trova, di fronte, tre cenge che,  da destra verso sinistra, portano alla cresta a quote differenti. Percorrere la seconda e, arrivati sul filo della cresta, seguirlo fino alla vetta  occidentale e, di qui, per facili rocce fino alla cima (ore 4 – 4.30). Se si prende la prima delle tre cenge si fa un tiro in più con un passaggio leggermente strapiombante di 5° ( complessivamente tiro D+). Altrimenti otto tiri di 2° e 3° con qualche singolo passaggio di 4°. Utili, oltre al martello e alcuni chiodi, qualche fettuccia, o cordino, lunga per ancoraggi su spuntoni. Per scendere, raggiunto il colletto tra le due cima, una prima doppia, di poco meno di 50 m., sul versante est, conduce ad una cengia. Da qui spostarsi a destra (guardando la parete), di circa 50 m., per la facile cengia, e iniziare la seconda doppia che conduce nel vallone tra il Bric e la Rognosa d’Etiache. Scendere alla base della cresta del Bric e, di qui, al rifugio.
ATTENZIONE: la roccia del Bric del Mezzodì è ricoperta da lichene e diventa molto scivolosa in caso di pioggia o neve, rendendo anche l’arrampicata più facile veramente delicata.